performance PierGiuseppe Di Tanno
sonorizzazione Davide Grotta
trucco prostetico Vanessa Di Serafino
assistente alla creazione Brì Di Tanno
produzione Sciami PAVS
All’interno della XIX Giornata del Contemporaneo – Il sogno di una cosa, organizzata da ACS, la performance VARANASI di PierGiuseppe Di Tanno, elabora Il corpo di Pier Paolo Pasolini come un archivio politico vivente il cui massacro non ha ancora conosciuto l’atto finale. «Se un poeta non fa più paura è meglio che abbandoni il mondo», scrive il 18 aprile 1969. La solitudine vagolante di cui ha cantato il dolore in vita, fatalmente scolpita ab aeterno, grida fino ad oggi il crimine collettivo per cui non esiste guarigione, e alla luce di una oscura autopsia sociale siamo noi gli abbandonati senza mondo, orfani del potere magico di quella paura.
“Voglio correre il rischio di non produrre me stesso e i gesti che partorisco attraverso miserabili descrizioni, ovvero sintesi programmatiche che ritraggono gli eventi prima del loro tempo sulla scena: non desidero corrompere lo spazio sacro della visione altrui con le povere parole mie – o peggio ancora attirare le platee, sedurre le carni del pubblico, piegare ancora una volta l’accadere del teatro ai ritmi marcescenti del consumismo postumano.
Dedico VARANASI al corpo di PPP, archivio politico vivente il cui massacro non ha ancora conosciuto l’atto finale.”
PierGiuseppe Di Tanno